CAPLETON Roma ti ha rifiutato! CONCERTO ANNULLATO!

IL CONCERTO DI CAPLETON E’ UFFICIALMENTE ANNULLATO!!!!!!!

capletonannullato

 

Sabato 26 settembre Capleton si esibirà a Roma, al Big Bang di via di Monte Testaccio.


CAPLETON CANTA:

BUN OUT DI CHI CHI
Bun out ah chi chi, Blood out ah chi chi
Batty dem ah fuck and ah suck too much pussy
Blood out a queer, Blood out a shit (fucker)

TRADUZIONE:
brucia il gay, fai vedere il sangue al gay
i gay stanno fottendo e succhiando troppa fica [ma in Giamaica "pussy"
si riferisce in generale al sesso orale, che è considerato una forma di
sodomia]
fai vedere il sangue ai gay, fai vedere il sangue alla merda (fottitore)

WHOA!
Sodomite and batty man mi shot up… Whoa

TRADUZIONE:
sodomiti e gay, io gli sparo… whoa

GIVE HAR
Shoulda know seh Capleton bun battyman
Dem same fire apply to di lesbian
Seh mi bun everything from mi know seh dem gay
All boogaman and sodemites fi get killed

TRADUZIONE:
voi dovreste sapere che Capleton brucia i gay
e lo stesso fuoco lo riserva alle lesbiche
dillo, io brucierò tutto finché saprò che c’è un gay
tutti i gay e i sodomiti dovrebbero essere ammazzati

HANG THEM UP
Yow… String dem up and hang dem up alive
Bare batty man come round yah…
Dis mamma earth sey none cyann survive

TRADUZIONE:
yow, legateli e impiccateli vivi
di tutti i gay che girano qua intorno
la madre terra dice che nessuno può sopravvivere

 

In una città dove la violenza e l’intolleranza nei confronti di gay,
lesbiche e trans è all’ordine del giorno, la presenza di un cantante
omofobo come Capleton non è tollerabile.


Boicotta la musica omofoba e sessista! Boicotta Capleton!

Invitiamo tutte e tutti a telefonare/scrivere al locale e agli organizzatori della serata per chiederne l’annullamento. 

 

ELEPHANT MAN, ROMA TI HA RIFIUTATO!

Siamo liete e lieti di informarvi che il concerto di Elephant Man, che avrebbe dovuto svolgersi il 3 ottobre all’Alpheus di Roma, è stato annullato.
Ringraziamo la responsabile dell’Alpheus per la sua disponibilità.
Ribadiamo ancora una volta che in questa città non c’è posto per portatori sani di omofobia e fascismo.
Non si può girare la testa dall’altra parte e credere di non essere complici.
Non si può invitare chi canta di uccidere gay e lesbiche, pensando che è solo frutto della "sua" cultura.
La "sua" cultura è anche la nostra, il suo odio è lo stesso che respiriamo noi quando giriamo per le strade, quello che canta è quello che "ci" succede realmente.
Elephant Man canta quello che la sua religione gli ha insegnato.
Sono le stesse cose che ci insegna il cristianesimo.
Elephant Man parla di uccidere.
Sono le stesse cose che dicono i fascisti.
Eppure, nonostante tutto, ci sono ancora in programma due tappe del tour italiano di Elephant Man: il 30 ottobre al LiveClub (Milano) e il 31 ottobre all’Evening Club (Lecce).
Ribadiamo la nostra richiesta di annullamento e invitiamo tutte e tutti a disertare questi due concerti e qualsiasi altro, di qualsiasi genere musicale, abbia gli stessi contenuti.

Elephant Man annullato a Roma

grazie a tutte e tutti

la lotta  al sessismo e all’omofobia continua!

BOICOTTA LA MUSICA OMOFOBA E SESSISTA! BOICOTTA ELEPHANT MAN!

 
QUANDO LA MUSICA SI UNISCE ALLA VIOLENZA…

BOICOTTA LA MUSICA OMOFOBA E SESSISTA!
BOICOTTA ELEPHANT MAN!

In un paese dove si muore per il colore della pelle e dove si viene sprangati all’uscita dei locali gay e lesbici…
In un paese dove le politiche razziste e sessiste della destra al governo alimentano l’odio e la violenza contro chiunque venga considerato "altro/a" da se’… contro chiunque non si uniformi allo standard etero-patriarcale: dio, patria e famiglia…
Il 2 ottobre a Milano, il 3 a Roma e il 4 a Lecce e’ di scena Elephant Man: uno dei cantanti omofobi e sessisti che inneggiano al rogo di gay e lesbiche.

Promoter, sound system e dj di tutta italia promuovono e spalleggiano questi personaggi.
Sono gli stessi promoter, sound system e dj che sono cresciuti, tra l’altro, in contesti di sinistra, come i centri sociali.
Gia’ l’anno scorso la campagna nazionale di boicottaggio era riuscita a bloccare e a far annullare l’80% di questi concerti, ma evidentemente il messaggio non e’ stato recepito.
Non c’e’ posto per personaggi omofobi e fascisti che si spacciano per la voce dei sofferenti e degli emarginati.
Non c’e’ giustificazione per i messaggi che portano avanti: non e’ la poverta’, non e’ l’ignoranza, ne’ la religione o la cultura nella quale sono immersi.
L’omofobia ha le stesse radici in ogni parte del mondo.

Il bisogno ossessivo e ridondante di attaccare i gay, le lesbiche e le persone transessuali, provoca solo violenza ed emarginazione.
Che differenza c’e’ tra Elephant Man che va in giro per il mondo a dichiarare il suo odio per gay e lesbiche, e il pestaggio avvenuto la
scorsa estate da parte di alcuni cittadini romani ai danni di persone transessuali? o i continui assalti dei fascisti contro gay e lesbiche? oppure le dichiarazioni del papa sulla famiglia eterosessuale come esempio di virtu’ e normalita’?

Non possiamo tollerare adesso, come non abbiamo tollerato lo scorso anno, che questo ignobile personaggio continui a cantare indisturbato in ogni parte del mondo.
Non possiamo tollerare che promoter, djs e sound system continuino a voltarsi dall’altra parte, organizzando serate negli spazi sociali occupati e contemporaneamente, a proporre nel circuito dei locali privati il sessismo e l’omofobia, pensando che tutto sia lecito.
L’eterosessismo e’ una violenza quotidiana che riguarda tutti e tutte, e che va a braccetto con il fascismo e l’omofobia.
Che va a braccetto con chiunque creda che tutto questo non lo/la riguardi.


ELEPHANT MAN canta:




LOG ON
(Greensleeves, 2001)
Log on and step pon chi chi man
Dance wi a dance and a bun out a freaky man
Step pon him like a old cloth
A dance wi a dance and a crush out a bingi man
Do di walk, mek mi see the light and di torch dem fast

TRADUZIONE:

Log on e calpesta un "frocio"
[il "log on" e’ un passo di danza in cui si muove il piede destro come per schiacciare uno scarafaggio]
Unisciti alla nostra danza e bruciamo il "frocio"
Calpestiamolo come uno straccio vecchio
Unisciti alla nostra danza e bruciamo il "frocio"
Fai il passo e fammi vedere l’accendino e la fiamma


A NUH FI WI FAULT
(Jetstar, 1998)

Battyman fi dead!
Please mark we word
Gimme tha tech-nine
Shoot dem like bird
Two women gonna hock up inna bed
That’s two Sodomites dat fi dead
When yuh hear a Sodomite get raped
But a fi wi fault

TRADUZIONE:

Froci a morte!
Segnati queste parole
Dammi un mitra
Sparagli come fossero uccelli
Due donne a letto
Queste due sodomite dovrebbero morire
Quando senti di due lesbiche stuprate
Non e’ colpa nostra!

IN BREVE:

  • Durante le elezioni politiche del 2001, il Jamaican Labour Party (il maggiore partito di opposizione) ha adottato il brano "Chi Chi Man" dei T.O.K. come slogan per la sua campagna elettorale. L’anno successivo il partito di governo, People’s National Party, ha risposto adottando per le elezioni nazionali lo slogan "Log On to Progress": un chiaro riferimento a "Log On" di Elephant Man.
  • Nel 2004, Elephant Man e’ stato escluso dagli Urban Music Awards, a causa delle sue liriche omofobe.
  • Nell’aprile 2008 iTunes, il principale distributore di musica on-line, ha messo al bando le canzoni di Elephant Man, Buju Banton e T.O.K., perche’ incitano alla violenza contro le persone omosessuali. Oltre ai brani omofobi, sono stati eliminati anche tutti gli album, i CD e le compilation che li contenevano.


ELEPHANT MAN TI RIFIUTIAMO!!!

Comitato di boicottaggio della musica omofoba e sessista

nonsoloreggae@autistici.org

http://nonsoloreggae.noblogs.org

Organizzano la serata del 3 Ottobre all’Alpheus  (alpheus@libero.it) di Roma:
Barrio Produzioni e Wayouteventi (http://www.wayouteventi.it)

Aprono e chiudono il concerto:
Pekoz (Villa Ada Posse http://www.villadacrew.it)
Gold Vybz (http://www.myspace.com/glodvybzsound)

Sottoscrivete l’appello contro il Reggae omofobico e sessista delle/dei compagne/i di Milano

Negli ultimi anni si sono sviluppate nel mondo, e più recentemente anche in Italia, delle campagne di controinformazione e boicottaggio nei confronti di quel filone della musica reggae che fa apertamente apologia antiomosessuale e diffonde messaggi di discriminazione omofobica/sessista.

La mobilitazione ha portato all’annullamento di molte date in alcuni paesi quali UK, Usa, Canada e l’anno scorso anche in Italia, di alcuni tra i più famosi esponenti della scena reggae: SIZZLA, BEENIE MAN, CAPLETON, BOUNTY KILLER, T.O.K., BUJU BANTON etc.

(n.b.: Sizzla e Capleton sono famosi nel mondo per le loro canzoni intrise di fondamentalismo religioso, che inneggiano al rogo di gay e lesbiche e che condannano le forme di sessualità non consone ai dettami biblici alla perpetua dannazione e all’infinita maledizione di dio e degli uomini).

L’establishment del business musicale preoccupato dalla diffusione del boicottaggio e soprattutto di salvaguardare i suoi profitti (visto che alcuni sponsor cominciavano a farsi indietro) è corso ai ripari imponendo il "compassionate act", un capolavoro di buonismo ipocrita dove gli stessi cantanti che fino al giorno prima esprimevano il loro odio omofobico e
sessista si impegnavano a diffondere un messaggio di pace e amore. Un espediente per mettere a posto le coscienze dei business-men e di tutti gli ingenui che così potranno ancora acclamare i loro idoli. Inutile aggiungere che il "compassionate act" è stato ripetutamente violato in molti concerti.

Il nostro non è un appello che mira alla censura, strumento obsoleto e paranoico, quanto ad una presa di posizione trasparente e priva di ambiguità nei confronti di chi diffonde senza remore una musica omofoba e intimamente fascista. E’ un appello che nasce anche dalla constatazione che spesso determinati contenuti passano nei luoghi e nelle situazioni a noi più vicini come compagni/e vuoi per ingenuità, vuoi per ignoranza e vuoi per quieto vivere.

Inutile indignarsi di fronte alla visione di documentari come il recente "Nazirock" se poi nelle dance-hall passano contenuti simili a quelli cantati da un nazi qualunque.

La musica può essere un potente strumento liberatorio ma anche veicolo di qualunquismo e sottomissione.

Questo appello vuole essere quindi uno strumento attraverso il quale possa realizzarsi una piccola linea di demarcazione pratica dallo sprofondo etico e culturale che ci circonda.

Non una campagna a difesa di illusori diritti ma un invito all¹azione individuale e collettiva a partire dagli spazi sociali che ci sono più vicini.


AGLI SPAZI SOCIALI-LUOGHI D’AGGREGAZIONE chiediamo che si impegnino a non accettare:

* testi di contenuto omofobo e sessista.
* artisti che si siano contraddistinti per azioni omofobe o sessiste.
* contatti con crew che abbiano dei legami con tali artisti.
* dj che utilizzino brani di artisti omofobi e sessisti.
* dj o mc che inneggino o ripropongano tematiche omofobe e sessiste.
* gruppi, dj o mc che abbiano rapporti con altri che non si attengano ai
contenuti di questa policy.
* non pubblicizzare gli eventi utilizzando immagini palesemente sessiste.


AI GRUPPI-DJ-MC chiediamo di impegnarsi a:

* Non eseguire testi omofobi o sessisti
* Non eseguire cover di artisti che si siano contraddistinti per azioni o
messaggi omofobi o sessisti.
* Non collaborare con artisti, crew, dj o mc che inneggino o ripropongano
tematiche o azioni omofobe o sessiste.
* Non partecipare ad eventi qualora gli organizzatori di questi non si
attengano ai contenuti di questa policy.
* Non suonare in locali o spazi che non si attengano ai contenuti di questa
policy.
* Non usare immagini palesemente sessiste per promuovere il loro gruppo o le
loro iniziative.


A ORGANIZZATORI-PROMOTORI DI EVENTI REGGAE chiediamo di impegnarsi a:

* Non avere contatti con artisti che ripropongono testi di contenuto
omofobico o sessista.
* Non avere contatti con artisti che si siano contraddistinti per azioni
omofobe o sessiste.
* Non avere contatti con crew che abbiano dei legami con tali artisti.
* Non avere contatti con dj che utilizzino brani di artisti omofobi e
sessisti.
* Non avere contatti con dj o mc che inneggino o ripropongano tematiche
omofobe e sessiste.
* Non avere contatti gruppi, dj o mc che abbiano rapporti con altri che non
si attengano ai contenuti di questa policy.
* Non accettare l’utilizzo di immagini palesemente sessiste per la
promozione di dischi, eventi o quant’altro.

 


Pubblicheremo in http://nonsoloreggae.noblogs.org/ e altrove in rete la lista di chi sottoscrive questo appello.


Mandate la vostra adesione a nonsoloreggae@autistici.org

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PRIME ADESIONI:


  • spazi sociali-luoghi di aggregazione-associazioni-collettivi

Mai stat@ zitt@ (MI) – Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute Onlus (ITA) – AntagonismoGay (BO) – Circolo Lesbico Drasticamente (MI) – Associazione Sulatesta, libera informazione (Lauria, PZ) – Fuoricampo Lesbian Group, Officina di Studi, Arte e Politica lesbica (BO) – Rete delle donne (BO) – Sommosse (TO) – 


  • gruppi-dj-mc-organizzatori di eventi reggae

DJ BMC –


  • adesioni personali

Regula Wagner (TO) – Lola – Daniela Danna – Paolo Pedote – Luki Massa – Michelangelo Tumini – Graziano Valera – Claudio Coco – Elisa Coco (BO) – Martina Guerrini – Emilio Quadrelli (GE) – Guido Rolando – Claudio di Caterina (BA) – Paola Moretti (SO) – 

 

No reggae omofobo alla May Day

Il comitato organizzatore della mayday di Milano ha accolto la proposta
di una policy contro il reggae omofobo per i carri del corteo, e così
ieri i carri di apertura del corteo esponevano un manifesto contro i
cantanti reggae omofobici.
Non male per questa città lobotomizzata, continuiamo così!

iTunes mette al bando le canzoni omofobe


iTUNES METTE AL BANDO LE CANZONI OMOFOBE

Jamaica Star, 9 aprile 2008 

La società americana Apple Inc ha rimosso i brani degli artisti
dancehall Buju Banton, T.O.K. ed Elephant Man, dal loro sito ufficiale
riferendo che le canzoni incitano alla violenza contro gli omosessuali.

In risposta all’azione e alle lettere scritte da Egale e SMM che
fanno parte di “Stop Murder Music" associazioni pro-gay canadese, pronta
la risposta della società americana che ha rimosso le tracks
incriminate come “Boom Bye Bye” di Buju Banton, “Chi-Chi Man” dei TOK e
“Log On” di Elephant Man, completamente eliminate dallo store di iTunes
e dal sito web.

Apple iTunes è il principale distributore on-line di musica in Nord
America attraverso i loro siti web e negozi virtuali. Dal 2008 sono
state scaricate dal 28 aprile 2003 oltre quattro miliardi di canzoni.
Akim Larcher fondatore di SMM (Canada), ha spiegato che SMM aveva
scritto alle due più grandi società di distribuzione di musica in
Canada chiedendo un intervento specifico per eliminare queste canzoni.

Continue reading →

La Red Stripes ritira la sponsorizzazione dei concerti omofobi in Giamaica

La Red Stripes ritira la sponsorizzazione dei concerti in Giamaica a causa delle liriche omofobe

Associated Press, 5 aprile 2008

KINGSTON, Giamaica – La compagnia produttrice della birra Red Stripes dichiara che non sponsorizzerà diversi concerti che si terranno in Giamaica, a causa delle liriche sempre più violente.

La compagnia ha ritirato migliaia di dollari di sponsorizzazioni dal «Reggae Sumfest» e dallo «Sting», i due più popolari festival reggae giamaicani. La glorificazione della violenza da parte dei musicisti si sta trasformando in una moda preoccupante, ha dichiarato la compagnia in un comunicato diffuso venerdì scorso.

Diversi musicisti giamaicani – tra i quali Buju Banton, che si esibirà al Sumfest quest’anno – sono stati criticati all’estero per la violenza delle loro liriche omofobe.

La Red Stripes è di proprietà della compagnia britannica Diageo, che l’ha acquistata circa dieci anni fa dalla compagnia giamaicana Desnoes and Geddes. 

 

Il ritorno del reggae omofobo: Bounty Killer a Trezzo d’Adda (MI)

Martedì 8 aprile il maiale omofobo Bounty Killer suonerà al Live Club di
Trezzo d’Adda.
Se volete sapere chi è Bounty Killer date un occhio qua (pag. 8)
http://nonsoloreggae.noblogs.org/gallery/625/Outrage_Dancehall-Dossier.pdf


Fra le sue canzoni:

Another Level
Bun a fire pon a puff and mister fagoty (Uh huh) [Fai un falò di froci e
checche]
Poop man fi drown an dat a yawd man philosophy (Uh huh) [Gli uomini di merda
(gay) devono essere affogati e questa è la filosofia di un giamaicano]

Man A Badman
You know we need no promo to rub out dem homo [Lo sai che non abbiamo
bisogno che l’omosessuale sia ostentato per ammazzarlo]

Look Good
Mi ready fi go wipe out this fag wid pure laser beam [Sono pronto a spazzar
via questo frocio con un raggio laser]

Due dei tre concerti di Bounty Killer previsti in UK in questi giorni sono
stati appena annullati. Ecco alcune fonti:
<http://www.petertatchell.net/popmusic/bountykillerslayedbygays.htm>
<http://ukgaynews.org.uk/Archive/08/Mar/2802.htm>
<http://www.reggae.it/index.php?name=PNphpBB2&amp;file=viewtopic&amp;t=2442

 

Oltre al concerto di questo maiale, Ital Sound promuove anche il concerto di
Sizzla, sempre al Live Club <http://www.liveclub.it/>, per il prossimo 21
maggio
fonte: <http://www.i-talsound.it/>

Durante il concerto del 13 giugno scorso al Kesselhaus di Berlino, Sizzla ha
cantato le canzoni:
No No Way [«No no no no way / bad man nuh suck pussy / no no no no way / bad
man no fuck batty» ­ trad. it.: Niente affatto / I duri non fanno sesso
orale / Niente affatto / I duri non fottono i froci] e Nah Apologize
[«Rastaman nah apologize to no batty bwoy» ­ trad. it.: i rastaman non
chiedono scusa ai froci] lasciando che il pubblico intonasse al suo posto i
ritornelli omofobi.
Boicottiamo questi maiali e mandiamo email al Live Club contestando il fatto
che li facciano suonare:
<mailto:info@liveclub.it>

BOICOTTIAMO IL REGGAE OMOFOBO!
BOICOTTIAMO BOUNTY KILLER, ELEPHANT MAN, BEENIE MAN, VYBZ KARTEL, SIZZLA,
CAPLETON, TOK, ANTONY B, BUJU BANTON, SHABBA.
BOICOTTIAMO LO STUPRATORE JAH CURE!
SE GLI REGALIAMO I NOSTRI SOLDI SIAMO LORO COMPLICI: BOICOTTIAMOLI!!!!
Dossier sul reggae omofobico:
<http://nonsoloreggae.noblogs.org/gallery/625/Outrage_Dancehall-Dossier.pdf>

Info su Jah Cure:

<http://www.taxicento9.com/read_news.php?news=150&amp;category=3>
<http://www.reggaezion.com/Artisti/Jah_Cure.htm>

Boicotta Sizzla e Beenie Man

Il 13 giugno scorso l'associazione inglese Outrage ha diffuso la notizia che tre dei principali cantanti reggae/dancehall hanno rinunciato all’omofobia e condannato la violenza contro gay e lesbiche, firmando un accordo denominato Reggae Compassionate Statement, in cui Sizzla, Capleton e Beenie Man dichiarano tra l'altro: «concordiamo di non cantare testi e suonare canzoni che incitino all’odio o alla violenza contro chiunque, di qualsivoglia comunità».
leggi il testo completo dell'accordo

Noi abbiamo affermato fin dall'inizio della campagna di boicottaggio, che questi accordi non rappresentano un reale e sincero ripudio dell’omofobia e del sessismo da parte di questi cantanti, ma servono soltanto a difendere gli interessi economici dei tour manager europei e delle case discografiche.

E a riprova di ciò, a meno di due settimane dalla firma del RCA, abbiamo già ricevuto numerose segnalazioni che dimostrano chiaramente che questi cantanti non hanno alcuna intenzione di mantenere la parola data (di seguito alcuni esempi).

Ribadiamo dunque la nostra richiesta di annullamento di tutti i concerti di Sizzla, Beenie Man e Capleton in Italia.

Rete per il boicottaggio dei concerti omofobi
http://nonsoloreggae.noblogs.org
nonsoloreggae@autistici.org

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Durante il concerto del 13 giugno scorso al Kesselhaus di Berlino, Sizzla ha cantato le canzoni:
No No Way [«No no no no way / bad man nuh suck pussy / no no no no way / bad man no fuck batty» – trad. it.:  Niente affatto / I duri non fanno sesso orale / Niente affatto / I duri non fottono i froci]
e
Nah Apologize [«Rastaman nah apologize to no batty bwoy» – trad. it.: i rastaman non chiedono scusa ai froci]
lasciando che il pubblico intonasse al suo posto i rirornelli omofobi.
Sizzla ha cantanto le stesse canzoni anche il 20 giugno a Milano
e il 22 giugno a Bari
fonte

 

Ma questo espediente non è una novità: era stato utilizzato anche da Buju Banton nel 2006 in Florida, quando cantava Boom Bye Bye lasciando che il pubblico intonasse al suo posto il ritornello «Boom Bye Bye on a batty bwoy head».
Nel frattempo Beenie Man ha dichiarato a One876Entertainment.com di non aver mai firmato nessun accordo, e che forse il suo manager potrebbe aver firmato lo statement al suo posto:
«I never signed it, maybe the promoters signed it, because every promoter have to sign if dem want dem concert fi keep, but if yu nah sing about dem, there is no need to sign it».
fonte